Le cinque ferite emozionali: se le conosci le puoi guarire
Hai mai sentito parlare di ferite emozionali? Sono cinque e, nel corso della vita, è possibile che tu le sperimenti tutte. Da bambini siamo facilmente influenzabili e ogni esperienza critica che viviamo può dar vita ad una ferita emozionale. Ogni ferita poi dà origine ad una maschera corrispondente, cioè ad un modello comportamentale che si genera per far fronte alla sofferenza.
In questo approfondimento ti presenterò le cinque ferite emozionali e ti indicherò, un passo alla volta, come puoi conoscerle meglio e guarire da esse. Cominciamo!
Come si formano le ferite emozionali
Le ferite emozionali si formano nelle diverse fasi dello sviluppo del bambino. Dopo la nascita il bambino attraversa quattro fasi:
- conosce la gioia di essere se stesso;
- scopre di non poter essere se stesso;
- va in crisi e si ribella;
- si rassegna per ridurre la propria sofferenza e crea una nuova personalità per diventare ciò che vogliono gli altri.
Nella terza e quarta fase si crea la maschera corrispondente ad ogni ferita. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Ferita da rifiuto
La ferita da rifiuto è quella che si forma più precocemente (già dalle tredicesima settimana di gravidanza) e viene data dal genitore dello stesso sesso.
Di solito si verifica quando:
- La gravidanza è indesiderata;
- Si preferiva un maschio al posto di una femmina o viceversa;
Pensa che tutti siano più bravi di lui e ha paura di disturbare.
Chi soffre per la ferita da rifiuto si sente respinto, non accettato, pensa di essere senza valore e senza il diritto di esistere. Proprio per questo si crea la maschera del fuggitivo. Il bambino vive in un mondo immaginario o fugge spesso di casa, l’adulto fugge dalle responsabilità, tende a non affrontare i problemi e a rimandare gli impegni presi. Ha la tendenza a pensare che tutti siano più bravi e soffre della “sindrome dell’impostore”. Ha timore di disturbare, ma la paura più grande è quella di essere colto dal panico a cui reagisce scappando o evitando una difficoltà. Per fuggire può rifugiarsi anche nell’alcol e nella droga.
Ogni ferita emozionale ha un tipo di fisicità corrispondente. A volte capita di trovarsi davanti alla manifestazione evidente, ma spesso si crea un mix tra diverse fisicità (proprio perché non si manifesta soltanto una ferita). Il fisico della ferita da rifiuto è minuto, molto magro (come se non volesse occupare spazio). Chi ce l’ha può tendere all’anoressia, camminare con le punte e, quando si siede, non tocca per terra.
Ferita da abbandono
La ferita da abbandono si crea da zero a due anni e viene data dal genitore di sesso opposto. Il diritto negato è quello del nutrimento e può verificarsi quando:
- Nasce un fratello o una sorella;
- Il genitore lavora tanto e non può occuparsi del bambino;
- I genitori vanno in vacanza e lasciano il bambino ai nonni.
Si crea quindi la maschera del dipendente. Si tratta di una persona che sente molto la sessualità: all’inizio di una relazione ha bisogno di fare sesso continuamente perché diventa una forma di conferma che gli dà sicurezza. Dopo la fase iniziale, una volta sicuro che il partner sta al suo fianco, il desiderio cala. Chi soffre della ferita da abbandono ha bisogno di continue attenzioni e per accaparrarsele, può addirittura fingere di stare male e può drammatizzare facendo diventare ogni problema gigantesco, recitando il ruolo di vittima. Passa però da vittima a salvatore per potersi sentire indispensabile.
Ha difficoltà a vedere i problemi di coppia e non riesce a lasciare perché non riesce a stare solo. Ha paura della solitudine (ad esempio non riesce a sopportare il silenzio a casa e per questo sta sempre con tv o radio accesa). Ha bisogno dell’approvazione e del sostegno altrui e questo si traduce in una fisicità curva, che non riesce a stare eretta, i cui tessuti hanno un aspetto cadente.
Quando sta in piedi si appoggia al muro, se sta seduto si accascia. Tende a mangiare molto senza prendere peso, ha una fame costante perché sente il bisogno di riempire un vuoto.
Molte persone hanno difficoltà a distinguere la ferita da abbandono da quella da rifiuto. Abbandonare qualcuno significa allontanarsi da una persona lasciarla sola e senza appoggi. Rifiutare qualcuno significa respingerlo, escluderlo dalla propria vita.
Ferita da tradimento
La ferita da tradimento si forma tra i due e i quattro anni e viene data dal genitore di sesso opposto ad esempio quando:
- non mantiene una promessa o tradisce la sua fiducia;
- quando c’è un complesso di Edipo o di Elettra.
Si crea la maschera del controllore che, appunto, controlla se stesso in modo da mantenere fede ai propri impegni e controlla gli altri in modo che gli siano fedeli. Le parole fedeltà e fiducia sono fondamentali, una volta che vengono meno si soffre per il tradimento.
La corporatura di chi ha la ferita da tradimento è robusta, muscolosa, solida (per dare l’idea di stabilità). L’uomo è palestrato con spalle larghe e fianchi stretti, la donna è il contrario e ha i fianchi larghi. Il plesso solare di solito è bloccato. Può avere dei chili di troppo (ma non è flaccido come chi ha la ferita da umiliazione).
Chi ha la ferita de tradimento, quando sta in una relazione, non si lascia andare o si dona completamente perché deve avere tutto sotto controllo. Di solito arriva in anticipo e cerca di essere molto efficiente, non si fida degli altri e quindi ha difficoltà a delegare. Ha paura della dissociazione o separazione e a volte non vuole impegnarsi per paura che ciò avvenga. Mangia di fretta perché non ha tempo da perdere o salta i pasti se ha da fare ma in realtà è un grande amante del cibo e tende ad aggiungere sale o spezie ai cibi che gli vengono preparati per avere l’ultima decisione.
Ferita da umiliazione
La ferita da umiliazione si forma tra uno e tre anni nel momento in cui il bambino comincia a fare le cose da solo (come andare in bagno o mangiare senza essere imboccato). Di solito viene data dalla madre, ma può essere data dal padre se questo assume un ruolo materno. Mentre con la madre si manifesta sul piano della sessualità e della pulizia, con il padre si manifesta sul piano dell’apprendimento, dell’ascolto e della parola.
Può verificarsi quando il bambino:
- fa vergognare un genitore per uno dei suoi comportamenti;
- fa i bisogni addosso e la mamma lo rimprovera;
- è sorpreso a masturbarsi.
Si crea quindi la maschera del masochista. Chi la indossa prova vergogna, si sente sporco e pensa di valere di meno degli altri, si sminuisce e tende a farsi del male. Il corpo tende a gonfiarsi, di solito ingrassa perché ingoia l’umiliazione e le emozioni vengono trattenute per vergogna. Chi manifesta questa ferita tende a sporcarsi quando mangia in pubblico. Ogni critica può essere distruttiva a causa dell’eccessiva sensibilità. Si autopunisce prima che lo faccia un’altra persona. Nella relazione attira persone che lo umilieranno: ad esempio una donna sta con un partner che corteggia le altre davanti a lei oppure che la mette in imbarazzo perché beve troppo.
Chi soffre per la ferita da umiliazione ha paura della libertà, poiché da bambino gli è stato impedito di esprimersi non si sente in diritto di averla e farà di tutto per impedirsela. Di solito si abbuffa per poi sentirsi in colpa. Può passare da un estremo all’altro digiunando e poi strafogandosi.
Ferita da ingiustizia
La ferita da ingiustizia si forma tra i tre e i cinque anni, cioè quando si forma l’individualità.
Si può verificare quando:
- il bambino trova ingiusto non potersi esprimere come vorrebbe;
- il bambino capisce che non è apprezzato per quello che è ma per quello che fa;
- il bambino viene criticato spesso e deve rispettare regole rigide.
Si crea quindi la maschera del rigido. La persona non vuole mostrare il proprio lato debole e quindi può apparire fredda e insensibile. Molto spesso tende le braccia incrociate all’altezza del plesso solare per non provare emozioni. I genitori volevano un figlio perfetto, il primo della classe quindi diventerà un perfezionista e non tollererà le mancanze altrui. Ha un ideale di giustizia molto elevato, vive con mille regole. Vuole aderire ai canoni estetici, di solito ha gusto ed è impeccabile nel vestire. Adora l’ordine.
Di solito, chi manifesta la ferita da ingiustizia, è fisicamente molto magro e proporzionato ma soffre di rigidità articolare e di dolori al trapezio o al collo. Trattiene la rabbia e le emozioni, trattiene le lacrime. Può avere problemi di frigidità perché ha difficoltà a lasciarsi andare.
Nonostante questo ha paura della freddezza, ha difficoltà ad accettare la propria e quella degli altri. Prova ad essere caloroso ma non ci riesce. Preferisce il salato al dolce, soprattutto i cibi croccanti. Controlla la sua alimentazione e tende ad essere salutista o ad assumere cibi ricercati per ottenere un fisico più asciutto o una pelle più bella.
Conoscere le tue ferite emozionali ti serve a guarirle
Anche se sperimentiamo tutte e cinque le ferite, sappi che si soffre principalmente di una o al massimo due ferite emozionali. Queste diventano come degli occhiali, dei filtri attraverso cui viviamo la realtà. In ambito lavorativo, ad esempio, chi soffre di ferita da rifiuto non si sentirà visto o all’altezza, chi soffre di ferita da abbandono si sentirà solo e senza appoggi, chi soffrirà di ferita da tradimento farà fatica a fidarsi e a delegare ecc.
Conoscere le tue ferite emozionali fa sì che tu possa osservarle e quindi, in un certo modo, neutralizzarle. Lo scopo infatti non è quello di eliminarle (dal momento che fanno parte del tuo percorso evolutivo), ma di gestirle in modo da non soffrire e non farle diventare protagoniste della quotidianità.
Come hai notato, ogni ferita è collegata ad una paura e conoscere cosa ci spaventa può essere un modo per affrontare i nostri demoni. Per affrontare questo percorso con un approccio morbido, può ad esempio considerare l’uso dei fiori di Bach per la paura.
Come faccio a sapere quali sono le mie ferite emozionali?
Uno dei modi più efficaci e precisi che ho riscontrato come Naturopata e Astrologa è la lettura del tema natale. La tua data di nascita infatti contiene tutte le informazioni utili per individuare le ferite e trasformarle in talenti. Se hai già fatto questo tipo di lettura però sappi che soltanto l’Astrosofia (l’Astrologia evolutiva di cui mi occupo) ha creato un sistema preciso di corrispondenze tra segni zodiacali, memorie genealogiche e ferite emozionali.
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